Olga Asta,ro: un’imprenditrice del ricamo del XX secolo

 

Fino alla Prima Guerra Mondiale le donne erano relegate in ambiti prettamente femminili, primo fra tutti il ricamo, ma ci sono state donne che hanno saputo esprimere la loro capacità manageriale proprio in quei settori un po’ marginali. Una di queste è stata Olga Asta, nata a Venezia nel 1880, che ha fatto del ricamo la sua attività imprenditoriale, e con molto successo. Il suo cognome di nascita era Lustig, ma divenne nota con quello del marito Giosuè Asta, un ufficiale della marina mercantile che aveva sposato a diciannove anni.
Fin da giovanissima aveva iniziato a lavorare come commessa nella ditta di merletti Jesurum, una storica griffe del merletto veneziano le cui origini risalgono al 1500, che nel corso dei secoli ha prodotto autentici capolavori. Iniziò allora la sua passione per il ricamo e il merletto anche se, come confessava lei stessa, non era abile con l’ago. Ma era impareggiabile nel progettare i motivi per i veli da sposa e per i corredi: tovaglie, centri tavola, asciugamani, lenzuola

Ben presto aprì la sua prima bottega e il successo quasi immediato le consentì di allargarsi aprendo un negozio più grande, con tre vetrine, sotto gli archi delle Procuratie Vecchie che delimitano la piazza antistante la Basilica di San Marco. Nel retro del negozio c’era il suo laboratorio, dove creava e disegnava i bozzetti dai quali traeva gli esecutivi che le ricamatrici e le merlettaie avrebbero provveduto a realizzare con ago e filo. cartolina1
photo Burano Si era negli anni ’20, e il progresso stava minacciando l’antica arte del ricamo a tombolo e ad ago, riducendo il numero delle giovani che si dedicavano a questo mestiere, la Asta pensò quindi di fondare una propria scuola a Burano, perché la tradizione non tramontasse.
Prima della guerra 1940-45 aprì un secondo negozio a Milano, in corso del Littorio (l’attuale corso Matteotti), perché la clientela stava diventando sempre più numerosa e importante, e poi anche in Costa Azzurra e a St. Moritz. Fra i suoi clienti ci furono i reali d’Italia, Barbara Hutton, re Faruk (al quale fornì un favoloso corredo in occasione delle sue nozze con Farida), i duchi di Windsor, Douglas Fairbanks, William Powell, Mirna Loy.

In the photo Olga Asta is portrayed in the shop with her son Ferruccio

We sincerely thank Tomaso Sherman, Olga's niece pictured here with her, who gave us family photos and congratulated us on the article

Olga Asta aveva una mentalità imprenditoriale molto avanti rispetto ai tempi in cui viveva: rese infatti i suoi dipendenti partecipi degli utili dell’azienda, molto prima che il concetto di compartecipazione entrasse nelle strategie dei sindacati.
Morì nel 1963 e la sua ditta praticamente finì con lei. Restano le tante opere da lei progettate e realizzate, including sampling,it, una parte delle quali fa ora parte del patrimonio della nostra Associazione.

ALCUNE CAMPIONATURE

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Examples of monograms for handkerchiefs that Olga Asta has designed and of which we own many specimens,it20180427_164302 20180427_164707